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Come funziona il cloud?

I tuoi amici parlano spesso di quanto sia comodo effettuare il salvataggio dei dati
in cloud e, tra le altre cose, hai sentito utilizzare questo termine anche tra i tuoi colleghi di
lavoro, in ambiti ben diversi da quelli che riguardano l’archiviazione dei dati. Incuriosito,
quindi, hai aperto Google alla ricerca di spiegazioni su come funziona il cloud e su quali
possono essere i suoi rami d’impiego, finendo proprio su questo mio tutorial.
Ebbene, sono felice di comunicarti che ti trovi nel posto giusto, al momento giusto! Di
seguito, infatti, ti fornirò una panoramica generale su quelli che sono gli scenari in cui
l’elaborazione in cloud (o cloud computing) trova più largo utilizzo. Come scoprirai tra
breve, non si riduce tutto alla mera archiviazione di foto, video e file online: esistono vere e
proprie piattaforme cloud in grado di fornire i più disparati servizi. Per esempio, anche il
mio stesso sito si poggia su un sistema basato sul cloud!
Come dici? Ti ho incuriosito ancora di più? Allora non esitare oltre e leggi con attenzione
tutto quanto ho da dirti sull’argomento: ti garantisco che, una volta portata a termine
questa guida, avrai le idee piuttosto chiare sul funzionamento dell’universo della “nuvola” e
avrai compreso almeno per sommi capi il suo funzionamento. 
Sebbene si tratti di un argomento piuttosto vasto, posso garantirti che capire i meccanismi
alla base del funzionamento del cloud computing è affare più semplice di quanto tu
possa immaginare!
Il cosiddetto “cloud”, infatti, non è altro che la tecnica di usare una serie di computer,
sparsi in varie parti del mondo, che lavorano insieme al fine di effettuare operazioni
comuni di vario genere, le quali possono richiedere uno spazio di archiviazione o una
potenza di elaborazione non ottenibile da una postazione singola.
In quest’ambito, sono estremamente noti i servizi di cloud storage, cioè quelli che
mettono a disposizione dello spazio su Internet per salvare copie di backup dei propri
file. Esse, una volta archiviate, possono essere visualizzate da una vasta gamma di
apparecchi (PC, smartphone e tablet, ad esempio, ma anche Smart TV e altri dispositivi
connessi) previa navigazione da browser o installazione di software specifici.
Esistono, però, altre declinazioni del mondo cloud: i servizi SaaS, o software-as-a-
service, che offrono la possibilità di eseguire software remoti per l’elaborazione dei
dati complessi; i servizi PaaS, o platform-as-a-service, che mettono a disposizione
dell’utente interi ambienti di sviluppo, utilizzabili per fornire servizi di vario genere ai
propri clienti; o, ancora, i servizi IaaS, che offrono la possibilità di fruire di complesse
apparecchiature hardware, direttamente dalla propria scrivania, al fine di eseguire
compiti che richiedono risorse estremamente elevate (sia in termini di hardware che di
connettività), difficilmente ottenibili da un comune server.
La particolarità delle piattaforme cloud, a qualsiasi categoria esse possano appartenere, è
la loro natura astratta: i servizi offerti non provengono da un solo server o da una singola
batteria di computer, ma, solitamente, vengono forniti attraverso complesse reti di
elaboratori che lavorano con un approccio parallelo e concorrente, in grado cioè di
effettuare compiti diversi che, però, si combinano tra loro per fornire i servizi richiesti nel
modo migliore possibile.

Fonte: Salvatore Aranzulla

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